La Maddalena: due case di Cini Boeri.

Articolo per la rubrica "L'architettura dopo la Storia" per "il Quotidiano del Sud"

Pier Giuseppe Fedele | Sabato, 2 Maggio 2020

L’Essere originario si rende continuamente imprendibile. Non si ‘tocca’ nonostante le parole tentino di dirlo, nonostante il Metron-Misura tenti di determinarlo. Ciò apre alle sue illimitate possibilità di esser nominato. La sua inafferrabilità permette, nel campo del possibile, di intraprendere infinite direzioni. Ma la Musa porta alla presenza ciò che il tempo non consuma, il permanente. Naturalmente la ricerca dell’archè va ‘decisa’ senza lasciarsi sedurre dal logos-linguaggio legato alla contingenza storica, oltrepassando la barriera del logos-linguaggio che è ostacolo eppure luogo in cui risuona l’archè. Essa si ‘pone’, nonostante il linguaggio: è questo il caso di casa Rotonda e casa Quadrata, due case dell’architetto milanese Cini Boeri (1924) realizzate sull’isola de La Maddalena, in Sardegna, nel 1966. Ernesto N. Rogers scrisse, per queste case, che «ciò che sembra contraddittorio o almeno parzialmente logico ritrova infine il suo collocamento», segnalando una coerenza che «riporta ogni cosa a un valore facilmente coordinabile sia di primo acchito che esaminando a posteriori le singole parti, dove finalmente si legge un’armonia che tutto sostiene». L’armonia che tutto sostiene di cui parla Rogers è l’armonia dell’archè che si palesa attraverso la corrispondenza delle parti col tutto (nel Metron-misura) in vista della risonanza del «mattino primordiale» (Nietzsche). Casa Rotonda ha una pianta anulare che si sviluppa intorno a un patio, lo spazio più significativo dell’abitare, elemento primordiale di tutte le case costruite dall’uomo. La forma circolare vuole proteggere dai venti dell’isola, e permette di raccogliere la vita degli abitanti in uno spazio centrifugo: intorno al vuoto centrale si sviluppano le stanze e i servizi; il vuoto scoperto è aperto verso il mare, per rafforzare il suo carattere di luogo rappresentativo della casa. L’architettura è posta su un basamento che segue la pianta della casa e permette di superare il salto di quota dell’irregolare terreno di posa. Casa Quadrata ha anch’essa un impianto che si fonda intorno a un patio che affaccia verso il mare, ma molto più piccolo, ridotto quasi al suo simulacro. Più piccola di Casa Rotonda, ne ripete le istanze iniziali e gli obiettivi. Guardando meglio oltre ciò che inizialmente distoglie (la sua forma ‘a bunker’ tutta tinteggiata di grigio scuro come lo smalto delle navi la fa apparire quasi come un fortino), ricorda i muri inclinati degli antichi nuraghes, nei quali gli antichi sardi si proteggevano-riparavano dalla natura di quella millenaria e bellissima terra. Pertanto, dietro le forme ‘parzialmente logiche’, cioè dietro forme che cedono alla seduzione di un linguaggio non perfettamente chiaro nel suo necessario «accordo della preposizione e del suo oggetto» (Detienne), si s-vela l’immagine dell’origine arcaica dell’abitare. È come se le digressioni linguistiche, adoperate per dare luogo alle evidenti velleità autoriali, non siano riuscite a vincere sulla forza del Tipo architettonico che è al loro fondamento. Il Passato immemorabile pretende parole giuste per esser detto, vuole chiarezza espressiva, ma la sua potenza è tale da resistere anche alle caducità dei tempi storici. Proprio perché ‘memoria’ è sempre presente, è il permanente che genera le rappresentazioni della conoscenza, «presente anche se assente», è possibile veder apparire l’armonia dell’Inizio che tutto sostiene. Perché «alla luce di tale Memoria nessuno può sottrarsi, come non potremmo sottrarci a un sole che mai tramonta» (Cacciari).


Didascalie immagini:

- Cini Boeri, Casa Rotonda, schizzo del patio, pianta ed esterno
- Cini Boeri, Casa Quadrata, schizzo, Pianta ed esterno