Le Corbusier : casa Curutchet a Buenos Aires

Una ‘casa pompeiana’ in Argentina

Articolo per la rubrica "L'architettura dopo la Storia" per "il Quotidiano del Sud"

Pier Giuseppe Fedele | Sabato, 10 Aprile 2021

La natura della casa è perennemente legata alla necessità di riparo (il tetto), di separazione con l’indeterminato (il recinto) e di rapporto dialogante con la natura (le relazioni spazio aperto-spazio chiuso, dentro-fuori, Natura-Cultura); e lo è al di là del linguaggio: è la sostanza della forma, la ‘traccia’ del suo significato. Queste necessità, attraverso la ‘scrittura’ architettonica, sviluppatasi nella linearità dello sviluppo storico, hanno determinato l’individuazione di un ‘tipo’, concetto fondativo della composizione architettonica. Questo ‘tipo’ (il tipo è uno schema ideale, astratto e pertanto generale, che ‘contiene’ tutti i casi singolari figli del Tempo), cristallizzando quelle necessità fondamentali dialoganti con la forma, è sovrapponibile – in questo caso – alla multidimensionalità del concetto di archè, che significa cominciamento ma anche comando; esso è quindi inizio e punto di arrivo del processo di astrazione del pensiero architettonico e ‘decide’ lo spazio delle possibilità inerenti quel tipo architettonico. La casa a patio, fondandosi sulle necessità stabili dell’uomo, è un modello universale di casa che ha visto la sua diffusione in tutte le latitudini e in tutti i tempi. Ci sono case a patio in Oriente e in Occidente: tra quelle più famose al mondo ci sono le case pompeiane. Nel suo giovanile viaggio a Pompei, Le Corbusier assimila la grande lezione di quelle architetture domestiche cercando la ragione di quelle forme, attraverso i disegni dal vero nel suo ‘Carnet 4’ del Voyage d’Orient (la lezione di Pompei finirà anche in un passo del suo ‘Vers une Architecture’). Queste riflessioni sulla natura della casa a patio pompeiana si ripercuotono, quarantatré anni dopo, anche nel suo progetto di Casa Curutchet (1954) nei pressi di Buenos Aires, in Argentina, filtrandole in senso verticale. Non potendo dare alla casa uno sviluppo orizzontale (la casa a patio è sempre orizzontale) a causa della conformazione del lotto stretto e lungo, Le Corbusier solleva su pilotis due volumi autonomi – uno destinato a studio medico del dott. Curutchet e l’altro alla sua residenza di famiglia – mettendoli in relazione tra loro attraverso un sistema di spazi di relazione assimilabili a veri e propri patii la cui progressione è verticale. Il volume dello studio medico affaccia su uno dei parchi di La Plata (la cittadina a sud di Buenos Aires in cui verrà costruita la casa), mentre il corpo residenziale è arretrato rispetto alla strada. La rampa che collega l’accesso dello studio al primo piano fiancheggia una prima corte con un albero; il volume della casa di famiglia, essendo arretrato, e al livello superiore, si affaccia su un’altra corte (corrispondente alla copertura dello studio medico sottostante) su cui viene realizzata una copertura posta su quattro colonne, destinata a fornire l’ombra a quello spazio/corte esterno. Per lo stesso motivo, il prospetto su strada è schermato da una struttura frangisole. Tutta la casa è dimensionata e proporzionata con il Modulor, il sistema proporzionale antropometrico messo a punto dallo stesso Le Corbusier (pare forzando addirittura i regolamenti edilizi del luogo). La casa Curutchet è una grande architettura (oggi monumento nazionale argentino e patrimonio Unesco) perché è la dimostrazione che l’espressione architettonica consiste nel fornire la traccia di ciò che è dietro il linguaggio, e mai solo linguaggio. Il linguaggio cioè, anche in architettura, non deve mai ‘castrare’ - per usare un termine psicanalitico - il comando dell’archè da cui derivano le ragioni delle forme; o in altri termini, in relazione alle caratteristiche del linguaggio in senso lato, castrare quello che Deridda definì gli elementi dell’«economia generale della scrittura» (la ‘difference’ tra ciò che è detto e ciò che si vuole dire) in rapporto alla «economia ristretta» (la traduzione di quel dire nella temporalità lineare e unidirezionale del racconto della Storia).


Didascalie immagini:

- Le Corbusier – Casa Curutchet in La Plata, Buenos Aires, 1954