Una ‘casa pompeiana’ in Argentina
Articolo per la rubrica "L'architettura dopo la Storia" per "il Quotidiano del Sud"
La
natura della casa è perennemente legata alla necessità di riparo (il tetto), di
separazione con l’indeterminato (il recinto) e di rapporto dialogante con la
natura (le relazioni spazio aperto-spazio chiuso, dentro-fuori, Natura-Cultura);
e lo è al di là del linguaggio: è la sostanza della forma, la ‘traccia’
del suo significato. Queste necessità, attraverso la ‘scrittura’ architettonica,
sviluppatasi nella linearità dello sviluppo
storico, hanno determinato l’individuazione di un ‘tipo’, concetto fondativo
della composizione architettonica. Questo ‘tipo’ (il tipo è uno schema ideale,
astratto e pertanto generale, che ‘contiene’ tutti i casi singolari figli del
Tempo), cristallizzando quelle necessità fondamentali dialoganti con la forma,
è sovrapponibile – in questo caso – alla multidimensionalità del concetto di archè, che significa cominciamento ma anche comando;
esso è quindi inizio e punto di arrivo del processo di astrazione del pensiero
architettonico e ‘decide’ lo spazio delle possibilità inerenti quel tipo
architettonico. La casa a patio, fondandosi sulle necessità stabili dell’uomo,
è un modello universale di casa che ha visto la sua diffusione in tutte le
latitudini e in tutti i tempi. Ci sono case a patio in Oriente e in Occidente:
tra quelle più famose al mondo ci sono le case pompeiane. Nel suo giovanile
viaggio a Pompei, Le Corbusier assimila la grande lezione di quelle
architetture domestiche cercando la ragione di quelle forme, attraverso i
disegni dal vero nel suo ‘Carnet 4’ del Voyage d’Orient (la lezione
di Pompei finirà anche in un passo del suo ‘Vers une Architecture’). Queste riflessioni sulla natura della casa a
patio pompeiana si ripercuotono, quarantatré anni dopo, anche nel suo progetto di
Casa Curutchet (1954) nei pressi di Buenos Aires, in Argentina, filtrandole in
senso verticale. Non potendo dare alla casa uno sviluppo orizzontale (la casa a
patio è sempre orizzontale) a causa della conformazione del lotto stretto e
lungo, Le Corbusier solleva su pilotis due volumi autonomi – uno destinato a studio
medico del dott. Curutchet e l’altro alla sua residenza di famiglia – mettendoli
in relazione tra loro attraverso un sistema di spazi di relazione assimilabili
a veri e propri patii la cui progressione è verticale. Il volume dello studio medico affaccia su uno
dei parchi di La Plata (la cittadina a sud di Buenos Aires in cui verrà
costruita la casa), mentre il corpo residenziale è arretrato rispetto alla
strada. La rampa che collega l’accesso dello studio al primo piano fiancheggia
una prima corte con un albero; il volume della casa di famiglia, essendo
arretrato, e al livello superiore, si affaccia su un’altra corte
(corrispondente alla copertura dello studio medico sottostante) su cui viene
realizzata una copertura posta su quattro colonne, destinata a fornire l’ombra
a quello spazio/corte esterno. Per lo stesso motivo, il prospetto su strada è
schermato da una struttura frangisole. Tutta la casa è dimensionata e
proporzionata con il Modulor, il sistema proporzionale antropometrico messo a
punto dallo stesso Le Corbusier (pare forzando addirittura i regolamenti
edilizi del luogo). La casa Curutchet è una
grande architettura (oggi monumento nazionale argentino e patrimonio Unesco) perché
è la dimostrazione che l’espressione architettonica consiste nel fornire la
traccia di ciò che è dietro il linguaggio, e mai solo linguaggio. Il linguaggio
cioè, anche in architettura, non deve mai ‘castrare’ - per usare un
termine psicanalitico - il comando dell’archè da cui derivano le ragioni delle
forme; o in altri termini, in relazione alle caratteristiche del linguaggio in
senso lato, castrare quello che Deridda
definì gli elementi dell’«economia generale della scrittura» (la ‘difference’
tra ciò che è detto e ciò che si vuole dire) in rapporto alla «economia
ristretta» (la traduzione di quel dire nella temporalità lineare e
unidirezionale del racconto della Storia).
Didascalie immagini:
- Le Corbusier – Casa Curutchet in La Plata, Buenos Aires, 1954