La ricerca della giusta forma in architettura
Articolo per la rubrica "L'architettura dopo la Storia" per "il Quotidiano del Sud"
«Smetti uomo, smetti di andar ricercando, oltre quanto è consentito all’uomo, simili misteri del Dio degli Dei. Sappi che a te e a tutte le altre anime racchiuse in un corpo, questo solo è concesso: non ignorare completamente quel che vi cade sotto gli occhi». Così scriveva l’Alberti in ‘Fatum et Fortuna’ delle sue Intercenales (1440), mettendo in evidenza il portato anti-metafisico della sua visione del mondo. Questo approccio, che potrebbe dirsi realista, richiama alla impossibilità di cercare ‘un dio’ fuori da ciò che l’architettura è, all’impossibilità di cercare cioè una ragione fuori dalla costruzione in quanto unico fondamento per la generazione delle forme dell’architettura. Il suo De Re Aedificatoria non perde mai il contatto con la realtà attraverso l’esposizione di regole e precetti finalizzati alla buona costruzione. Anche la sua concezione del disegno, inteso a prescindere dalla materia («omni materia exclusa»), non è idealismo ma controllo delle...
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